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La pista ciclabile tra Viale Moro e Viale Togliatti si farà come previsto dall’ex amministrazione. Il Pd chiede le dimissioni dell’assessore

Marchionna: “Proseguiamo il progetto originario sulla pista ciclabile tra Viale Aldo Moro e Viale Palmiro Togliatti, pensando alle vie di fuga per i mezzi di soccorso”

BRINDISI - “Proseguiamo il progetto originario sulla pista ciclabile tra Viale Aldo Moro e Viale Palmiro Togliatti, pensando alle vie di fuga per i mezzi di soccorso. Non si perderanno parcheggi, ma il Comune avrebbe rischiato un danno erariale da 450 mila euro se avesse deciso di modificare il progetto”. Dopo mesi di polemiche, il sindaco Marchionna ha risposto, ieri, all'interrogazione del consigliere Roberto Quarta sul futuro del cantiere. La questione riguarda una lunga battaglia burocratica per lavori pubblici che sono andati avanti a intermittenza  e che hanno prodotto il malcontento di residenti e commercianti.

Questo intervento su viali molto trafficati della città ha dato il risultato di un restringimento della carreggiata con il risultato di aumentare il traffico e rendere più difficile il passaggio dei mezzi di soccorso, inoltre rischiano di essere cancellati anche alcuni parcheggi. Vengono meno servizi come i posteggi auto per la necessità di spendere i finanziamenti messi a disposizione per la mobilità sostenibile, ma il risultato concreto si traduce in malcontento e disagi. Il sindaco ha revocato l'appalto alla società aggiudicataria per negligenza contrattuale e ora si affideranno i lavori a quella che è arrivata dopo chiedendo che i lavori vengano completati entro il 20 giugno prossimo, per evitare le sanzioni. 

Oggi il sindaco assicura che non sarà perso nemmeno un posto auto. Il finanziamento per la pista deriva dal PNRR: ben 450mila euro a cui il Comune ha aggiunto proprie risorse per un totale di 150mila euro. Il primo cittadino promette adeguamenti, se il progetto dovesse creare dei problemi. 

LE POLEMICHE DEL PD

“La posizione espressa in conferenza stampa dal sindaco Marchionna per cercare di chiarire gli aspetti normativi del finanziamento e dei lavori per la pista ciclabile di viale Aldo Moro rappresenta, plasticamente, la contraddizione di almeno una parte di questa amministrazione comunale - scrivono i consiglieri comunali Pd Francesco Cannalire, Alessio Carbonella e Denise Aggiano - In merito all’iter burocratico non è accettabile che, dopo mesi e mesi in cui le fandonie del già consigliere comunale di opposizione ed oggi assessore Gianluca Quarta ci hanno perseguitato, si cerchi di far passare l’ovvietà del rispetto di leggi e norme come una conseguenza subita. 

Ad un amministratore serio non è consentito un comportamento irresponsabile infarcito di bestialità propagandistiche o, peggio, pressappochista con una scarsa conoscenza della legislazione vigente.

Per questo chi ieri soffiava con consapevolezza, come l’assessore Quarta, sul fuoco della rabbia dei cittadini e commercianti, a causa di criticità dovute alla concreta impossibilità di definire i tempi dei lavori della pista ciclabile, verificatosi tra l’altro anche in questi ultimi mesi, fomentando raccolte firme e promettendo l’irrealizzabile, non può continuare a farsi scudo del sindaco nascondendosi dietro un colpevole mutismo. 

Non abbiamo mai negato il fatto che la realizzazione della pista ciclabile su viale Aldo Moro avesse prodotto criticità oggettive, dovute principalmente ad una profonda trasformazione viaria, che abbiamo affrontato con obiettività e verità, immedesimandoci nei cittadini esausti. È necessario, perciò, un atto di chiarezza e di lealtà al cospetto di quei cittadini sedotti e traditi dal già consigliere d’assalto sempre armato di telefonino Gianluca Quarta, che sono stati scientemente raggirati con impegni fuorvianti e inattuabili per uno scopo prettamente politico-elettorale. 

Oggi il sindaco, e non poteva essere diversamente, ha messo la parola fine alla telenovela delle pista ciclabile di viale Aldo Moro confermando l’impostazione amministrativa e dei lavori del progetto originario e al contempo commissariando di fatto l’assessore Gianluca Quarta che, a questo punto deve necessariamente trarne le conseguenze, ridando dignità al ruolo che ricopre e rassegnando le dimissioni per manifesta incapacità.

I cittadini pretendono, a ragione, trasparenza e verità dagli amministratori e il comportamento irresponsabile di pochi non può ricadere sulla maggior parte della classe politica cittadina che, tra mille difficoltà, cerca ogni giorno di contribuire al miglioramento delle condizioni di vivibilità dei cittadini di Brindisi con serietà e dedizione”.

 




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