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Università, i Gd: "Battaglia tra Comune e Provincia: a rimetterci sono gli studenti"

I Giovani Democratici brindisini tornano su un tema a loro molto caro, quello dell'università. In una nota, i Gd ribadiscono la necessità di non sprecare un patrimonio costruito neg...

I Giovani Democratici brindisini tornano su un tema a loro molto caro, quello dell'università. In una nota, i Gd ribadiscono la necessità di non sprecare un patrimonio costruito negli anni con investimenti e collaborazioni e di rilanciare la Cittadella della Ricerca per il futuro di tanti giovani che aspirano a una formazione di alto livello nella nostra terra. «Continua la disputa tra università ed enti locali che, come unica risposta, vede una chiusura del diritto allo studio.  Da studenti siamo indignati e stufi di vedere nuovamente messa a rischio la nostra formazione e, dunque, il nostro futuro; da cittadini, invece, siamo amareggiati per questo disinteresse nei confronti dei giovani.  La Cittadella della ricerca, dove un tempo vi erano importanti corsi di laurea dell’Università del Salento e che vede ora la sola presenza dei corsi di laurea in ingegneria, è una struttura nuova e all’avanguardia su cui – e intorno a cui - si è investito molto negli ultimi anni: si sono migliorati i trasporti pubblici e di collegamento, si sono attuati lavori di ristrutturazione e ampliamento, per poi veder nuovamente venire meno nel nostro territorio un’opportunità di investimento sui giovani e per i giovani. Al suo interno, il “Comprensorio” vede coesistere realtà differenti, dagli Enti e Laboratori di ricerca a quelli di formazione pubblici e privati. Il suo complesso immobiliare è dotato inoltre di strutture adibite ad alloggi e spazi mensa. Si tratta dunque di una vera e propria “Città tecnologica” dove studenti e mondo del lavoro si incontrano diventando stimolo gli uni degli altri.  Stessa dignità, anche per i corsi dell’Università di Bari, che risiedono presso la struttura dell’ex ospedale di Summa, dove abbiamo visto in questi anni il passaggio dalla struttura inagibile nel quartiere Casale a quella del quartiere Cappuccini, con tutte le problematiche che fanno seguito al cambio struttura e riorganizzazione. Quindi, quello che serve al nostro territorio è parlare seriamente e senza inutili proclami, della questione universitaria a Brindisi, occorre perciò, che da parte di tutti i soggetti interessati vi sia una seria volontà d’investire e programmare attraverso il coinvolgimento delle realtà locali, degli enti e delle aziende di Brindisi e Provincia. Università e studenti non si arrendono e noi, insieme a loro, porteremo avanti questa battaglia».

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