Multato nel periodo del covid, era fuori casa alle 23: rivolge parole pesanti ai carabinieri, ma viene assolto

CAROVIGNO - Per i giudici il fatto non sussiste: le ingiurie ci sono state, ma dopo la contestazione, quindi, secondo la giurisprudenza, il giovane non dev'essere condannato. Si tratta di una vicenda che ci siamo lasciati alle spalle, quando il governo aveva deciso che non si poteva nemmeno uscire da casa in solitudine per fare un giro nei paraggi (come se il virus avesse orari e si potesse incontrare passeggiando in solitudine). Era un triste maggio del 2021 e il giovane aveva infranto il coprifuoco che l'Italia aveva deciso di adottare (in stile cinese, mentre le altre nazioni come la Svizzera avevano un atteggiamento molto più morbido con i propri cittadini). I problemi di scarsità di personale delle forze dell'ordine sembravano scomparsi: c'era una pattuglia in ogni angolo. 

La procura ha indagato il 27enne per violenza o minaccia al pubblico ufficiale, ma le proteste colorite nei confronti dei carabinieri sono state pronunciate solo dopo che la sanzione era stata già irrogata e questo è fondamentale per l'assoluzione. All'epoca il giovane aveva 24 anni e fu fermato e perquisito. Dopo la multa il giovane perde la pazienza e rivolge alcune frasi provocatorie: Se hai ol coraggio, togliti la divisa, Adesso muovetemi e ridatemi i documenti.

È stata accolta la tesi dell'avvocato difensore  del giovane, Giammarco Lombardi, che citando una sentenza della Cassazione ha spiegato che la violenza e la minaccia al pubblico ufficiale si concretizzano nel momento in cui, attraverso queste azioni, si vuole far compiere ai militari un atto contrario ai loro doveri. In questo caso i carabinieri avevano già compilato il verbale. La multa era già stata fatta, dunque, nulla quaestio.