Salute e Benessere Vaccino anticovid, qualche sanitario si rifiuta di farlo, Pasqualone: “C’è chi non si presenta” di Gaetano Gorgoni Vaccini anticovid, rifiuti pesanti tra i sanitari. Accelerata sulle RSA: mille vaccinazioni al giorno tra Brindisi e Lecce Alcuni non si presentano, altri si attaccano all... 09/02/2021 a cura della redazione circa 3 minuti di Gaetano Gorgoni Vaccini anticovid, rifiuti pesanti tra i sanitari. Accelerata sulle RSA: mille vaccinazioni al giorno tra Brindisi e Lecce Alcuni non si presentano, altri si attaccano alle controindicazioni (che sono di certo meno pericolose della tachipirina), altri vogliono aspettare: c’è un numero rilevante di medici e operatori sanitari che rifiutano il vaccino anticovid. Eppure, proprio loro potranno ricevere il migliore vaccino in circolazione: quello Pfizer, con il 100% di efficacia a una settimana dal richiamo. Intanto partono le vaccinazioni per gli over 80 nel Lazio. Oggi abbiamo sentito il direttore del Dipartimento Prevenzione di Lecce, Alberto Fedele, e il direttore Asl/Brindisi, Giuseppe Pasqualone. Tra Brindisi e Lecce, la media delle vaccinazioni sta aumentando fino a mille al giorno. Un operatore sanitario che non si vaccina è una specie di bomba esplosiva: una volta contagiato rischia di infettare decine di pazienti. Ecco perché non si capisce come mai persino alcuni medici anziani evitino il vaccino. I no Vax si annidano anche tra i camici bianchi: è inquietante, ma è una realtà con cui fare i conti. Il presidente dell’ordine dei medici della provincia di Brindisi, Arturo Oliva, ha scritto una lettera al direttore generale dell’Asl di Brindisi, Giuseppe Pasqualone, per chiedere di prendere provvedimenti contro tutti quegli operatori sanitari che non si vaccinano. “Alcuni non si sono presentati quando era il loro turno - ammette il manager dell’Asl brindisina - È una cosa inquietante, calcolando che i vaccini sono sicuri e testati su centinaia di migliaia di persone. Inoltre, un medico dovrebbe principalmente pensare a proteggere la salute dei propri pazienti. Non ho ancora la percentuale di chi non si è presentato per la vaccinazione, tra gli operatori sanitari convocati, ma certamente ci sono stati alcuni casi. Nel weekend fornirò i numeri dei medici e operatori sanitari che hanno rifiutato di vaccinarsi”. INTERVISTA AD ALBERTO FEDELE, DIPARTIMENTO PREVENZIONE ASL/LE Dottore, il consigliere regionale Fabiano Amati oggi ha lanciato un allarme inquietante: il 30% di operatori sanitari pugliesi hanno rifiutato il vaccino anticovid e ora si pensa a una legge che li obblighi a vaccinarsi. “Non abbiamo fatto ancora un conteggio nella nostra provincia, ma l’adesione è superiore al 90% nel leccese”. Ma chi non si vuole vaccinare tra i medici quale scusa utilizza? Non è molto razionale che un medico rifiuti un vaccino… Quali sono le scuse più usate? “Alcuni si attaccano al foglietto illustrativo (bugiardino), altri vogliono prima osservare gli effetti a lungo termine su chi si è già vaccinato”. Eppure gli operatori sanitari sono fortunati perché faranno il vaccino più efficace. Lei cosa ne pensa di Astrazeneca (riservato ai più giovani perché meno efficace)? Non ci sarà la possibilità di scegliere più in là un vaccino più efficace? “Per ora di scelta non se ne parla. Per disposizione del ministero ogni vaccino ha il suo target, in relazione a caratteristiche, quantità e qualità del vaccino. Attualmente sappiamo che la maggior quantità di vaccino proverrà da Astrazeneca, che comunque ha un’efficacia pari a quella degli antinfluenzali”. In media quanti vaccini riuscite a fare al giorno? “In media facciamo dai 500 ai 1000 vaccini al giorno, sia le prime che seconde dosi, ma dipende dalle settimane: in alcune si fanno più prime dosi in altre più seconde”. Ci sono ancora problemi nelle residenze per anziani? “Purtroppo nella residenza per anziani di Miggiano il virus è stato più spietato e ci sono stati nove morti e diversi ricoveri. Le altre residenze sono sotto controllo, in quelle di Casarano e di Matino si è trattato di casi più lievi”. Nel Salento è sbarcata la variante brasiliana? “Non ci sono evidenze al riguardo”. ggorgoni@libero.it
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