Spettacoli 

Raffaele Casarano, il volto del jazz pugliese

Belpaese incontra il noto sassofonista salentino in occasione del concerto di presentazione del Next Generation Jazz Puglia presso la libreria Liberrima di Lecce    Giovane volto del jazz ...

Belpaese incontra il noto sassofonista salentino in occasione del concerto di presentazione del Next Generation Jazz Puglia presso la libreria Liberrima di Lecce    Giovane volto del jazz pugliese nel mondo, Raffaele Casarano non finisce di stupire e soprattutto di creare musica. E con Gaetano Partipilo, Mirko Signorile, Marco Bardoscia e Fabio Accardi lancia il Next Generation Jazz Puglia. Di questo, e di altro, a parlarne ora è proprio lui.  Cosa ci puoi dire del Next Generation Puglia, come si è formato?  Tutto nasce dall’invito di Puglia Sounds a realizzare questo quintetto pugliese. Siamo due musicisti di Lecce e tre di Bari che si sono uniti per realizzare un percorso attraverso i brani inediti di ciascuno. Per esempio io ho scritto appositamente due brani, così come hanno fatto Marco, Gaetano Partipilo e via dicendo. Ognuno di noi suona i pezzi degli altri, interpretando la musica di ciascuno. Lo scorso anno abbiamo tenuto un concerto all’Auditorium Parco della Musica di Roma, che è andato molto bene. Infatti, pur non essendo il progetto conosciuto, magicamente è arrivata tanta gente ad ascoltarci e da lì ci hanno proposto poi di registrare un disco live, che sarà prodotto dall’Auditorium e da Puglia Sounds, e uscirà a settembre in Italia e all’estero.  Un inseparabile compagno di viaggio è Marco Bardoscia, al tuo fianco anche in questo nuovo progetto. Come prosegue dopo tanti anni la vostra collaborazione? Tra musicisti, quando si è sul palco, basta guardarsi negli occhi per capirsi. Una magia questa difficile da trovare, ma che con Marco invece accade puntualmente da oltre dieci anni. Mi ritengo fortunato ad aver incontrato una persona come lui dotata di grande sensibilità.  Lo scorso ottobre sei volato in Africa per rappresentare il jazz pugliese all’October International Jazz Festival. Lì hai registrato alcuni brani del tuo nuovo lavoro discografico. Ce ne parli?  È stata innanzitutto un’esperienza di vita fuori dal comune. Quanto alla partecipazione al festival, ho voluto portare in quel territorio, lo Zimbabwe, i classici della tradizione salentina in versione jazz con una formazione creata per l’occasione, il Puglia Jazz Quartet, composto da me, Alessandro Monteduro, Marco e mia sorella Carla. Riguardo al nuovo disco, essendo incentrato soprattutto sulle voci, sono arrivato in Africa già con l’idea di cogliere l’occasione per creare un ponte tra le due culture e così gli ultimi tre giorni sono andato in studio insieme a Dudu Manhenga, che è stata ospite del Locomotive, e ad altri 4 cantanti africani e sono uscite delle cose allucinanti. Il disco sarà pubblicato il prossimo autunno per la Tuk Music di Paolo Fresu e conterrà un dvd curato dal regista Tiziano Russo, che ha lì seguito per noi questo percorso video-musicale.   Il 20 dicembre sei salito sul palco del 105 Stadium di Genova con Giuliano Sangiorgi per il concerto organizzato da Gino Paoli in favore della città colpita dall’alluvione. Che esperienza è stata? Emozionante, perché mi sono ritrovato in un contesto che non è quello che pratico di solito e ho incontrato un sacco di persone splendide, da Gino Paoli a Renato Zero, ma l’esperienza per me ancora più emozionante è conoscere Giuliano Sangiorgi, perché è una persona che riesce a essere tanto umile quanto grande. Di norma, infatti, quando un musicista affianca un nome della musica pop è sempre il “musicista di”. In questo caso Giuliano è stato talmente gentile e umile da darmi un sacco di spazio sul palco, dall’apertura del pezzo all’esecuzione dei soli. Sono uscite le tue date di quest’anno. Tanti concerti e live in Italia e all’estero: Londra, Bruxelles, Roma, Correggio… Il tour 2012 è il frutto di un lavoro svolto negli anni per arrivare ad avere un calendario così fitto, ma al di là di questo io affronto qualsiasi tipo di situazione cercando sempre di rimanere con i piedi per terra perché ritengo non essere un obiettivo di arrivo, ma un punto di inizio. Sono molto contento di questi risultati, ma è importante rimanere con il fiato sospeso: è sempre, cioè, la prima volta e potrebbe anche essere l’ultima che si sale su un palco e quindi devo fare del mio meglio e mettercela tutta.  La nuova edizione del “Locomotive” sta per arrivare. Qualche piccola anticipazione? L’idea è di dedicare l’edizione 2012 al cinema e al jazz. Il Festival si terrà dal 1° al 4 agosto e ci saranno grosse novità dal punto di vista del format.    Claudia Mangione  (fonte: Belpaese) 

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