Scuola Scuole, come tornare il 7 gennaio in presenza? Le proposte Prefetti, Regione Puglia, Province, USR e aziende di trasporto stanno discutendo in questi giorni sulla “riapertura” delle scuole superiori il 7 gennaio prossimo, nei “tavoli” ... 20/12/2020 a cura della redazione circa 3 minuti Prefetti, Regione Puglia, Province, USR e aziende di trasporto stanno discutendo in questi giorni sulla “riapertura” delle scuole superiori il 7 gennaio prossimo, nei “tavoli” attivati presso ciascuna prefettura come previsti dall’ultimo DPCM del 3 dicembre. Le ipotesi che filtrano dai tavoli disegnano un modello di rientro basato sulla presenza del 75% degli studenti, scaglionati però su due turni di ingresso (p.es. uno alle 7.45 l’altro 9.25, come previsto per Taranto). Da questo dibattito sono escluse le scuole ed il loro dirigenti, almeno in prima battuta, salva l’informazione che viene data loro a valle della discussione ai tavoli. I Dirigenti e i docenti di ANP Puglia hanno pertanto inviato ai rappresentanti delle istituzioni che siedono a detti tavoli un dettagliato documento (disponibile al link http://www.anppuglia.it/wp-content/uploads/2020/12/2020_12_20_Rientro_superiori_proposta_ANP_Puglia.pdf) con il quale ravvisano le criticità che l’adozione di un tale modello porterebbe con sé e propongono alcune soluzioni alternative in grado di eliminarle. Queste le criticità dell’ingresso con doppio turno: 1. gli studenti del secondo turno di ingresso arriverebbero casa intorno alle 17.00 o più tardi, quando il sistema dei trasporti subisce rallentamenti o, peggio, è sovraccarico per la contestuale presenza di lavoratori; e, per di più, non avrebbero un tempo adeguato per lo studio degli argomenti affrontati durante le lezioni; 2. le scuole superiori non hanno un servizio mensa e il consumo di pasti, anche frugali, nelle ore di lezione sottrarrebbe ulteriormente tempi alla didattica, oltre ad aprire scenari preoccupanti dal punto di vista igienico-sanitario; 3. occorrerà modificare di sana pianta l’orario dei docenti - opera estremamente complessa e pressoché impossibile in molti casi - dato il gran numero di esigenze e di vincoli da rispettare. Nella maggior parte degli Istituti, sono presenti docenti che, nella migliore delle ipotesi operano su più plessi e, nella peggiore, su più istituti, talora dislocati su territori comunali differenti; 4. sarebbe inoltre necessario prevedere ben quattro orari mensili (uno per settimana) per evitare che il turno che inizia, ad esempio, alle 9.25 o più tardi, didatticamente più sfavorevole per gli studenti, ricada sempre sulle stesse classi; 5. alcuni Istituti hanno sezioni serali, che inizierebbero le lezioni in concomitanza con l’uscita del secondo turno degli studenti del diurno: la sanificazione dei locali scolastici sarebbe praticamente impossibile; 6. il personale addetto alla sorveglianza e alla pulizia degli spazi scolastici non è sufficiente per far fronte ad un prolungamento così significativo dell’orario delle lezioni; 7. il personale delle cooperative che gestiscono le attività di supporto educativo per gli studenti disabili non è mediamente disponibile nel pomeriggio, in quanto impegnato nella gestione di attività presso altri servizi. Queste le proposte di soluzione di ANP Puglia: 1. prevedere la presenza a scuola del 50% delle classi ed un unico turno di entrata:avremmo, da un lato, limitato comunque l’affollamento dei mezzi pubblici(viaggerebbero solo la metà degli alunni e non il 75%) ed evitato il ricorso ai due turni di ingresso e quindi evitato anche tutte le criticità sopra esposte: si potrebbe quindi conservare l’attuale orario delle lezioni e limitare le variazioni ad una molto più semplice turnazione delle classi fra presenza e distanza, determinabile in autonomia dalle scuole, come vuole la normativa che le riguarda (autonomia organizzativa prevista dal DPR n. 275/1999) 2. una seconda proposta: la riapertura delle scuole superiori il 7 gennaio pare quanto mai inopportuna, perché rischia di far tornare a scuola studenti contagiati durante le festività di fine anno, asintomatici, o non ancora sintomatici. Per evitare ciò, proponiamo di procrastinare l’attuale regime di didattica a distanza per il 100% degli studenti al 9 se non al 16 gennaio, in modo da poter valutare gli effetti che i comportamenti assunti durante le festività dai singoli cittadini avranno prodotto nell’intera popolazione. "Vogliamo sperare che quanto sopra proposto derivante - come si vede - dalla concreta esperienza di organizzazione della vita scolastica sul campo e da considerazioni di buon senso circa il possibile perdurare del rischio pandemico, venga preso in considerazione dai prefetti e dalle altre istituzioni presenti ai tavoli" - conclude Roberto Romito - Presidente Regionale ANP Puglia.
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