Salute e Benessere Vaccini antinfluenzali, medici di base: “Siamo in ritardo e sono pochi”. L’esposto di Gaetano Gorgoni Fornire i vaccini antinfluenzali in tempo non è facile come annunciarli. Il medico di base Antonio Chiodo ha depositato un esposto in procura sulla vicenda dei vacci... 09/10/2020 a cura della redazione circa 3 minuti di Gaetano Gorgoni Fornire i vaccini antinfluenzali in tempo non è facile come annunciarli. Il medico di base Antonio Chiodo ha depositato un esposto in procura sulla vicenda dei vaccini antinfluenzali, “che il governo aveva assicurato di fornire già a settembre”, a garanzia della medicina territoriale attualmente sguarnita. “Ogni medico di base deve vaccinare fino a 500 pazienti, ma siamo stati avvisati che ne forniranno solo 100. Ci vogliono 10 giorni perché abbiano effetto e il risultato potrebbe essere che nel frattempo l’ondata influenzale si mischi al covid”. Il direttore del Sisp di Lecce, Alberto Fedele, ha chiarito che i vaccini antinfluenzali saranno disponibili per metà ottobre in un’intervista rilasciata la settimana scorsa per la nostra rubrica “Salute Sette”, ma molti medici di base sono già in allarme. “La propaganda, che si basa sulla distribuzione di 100 vaccini per ogni medico entro la prossima settimana, crea confusione e disagio soprattutto in considerazione del fatto che ogni individuo ha diritto al proprio particolare vaccino in base ad una serie di parametri clinici che solo il medico può valutare - polemizza il dottore Antonio Chiodo - Inoltre, la distribuzione dei primi 100 vaccini lascia scoperti di media 400-500 cittadini per ogni medico curante. Saremo costretti ad aspettare la seconda e poi la terza, la quarta e la quinta fornitura. Questa è una tattica per prendere tempo perché chi amministra la sanità non ha fatto gli opportuni ordinativi nei tempi dovuti. Questo atteggiamento mortifica la civiltà del diritto e dell'etica, per mancanza di lealtà e trasparenza nei confronti di una popolazione più intelligente di chi la amministra!”. La crescita esponenziale del numero delle persone da vaccinare per evitare che la seconda ondata di covid si mischi con l’arrivo dell’influenza stagionale, con effetti devastanti sui più deboli, ha messo in allarme tutto il sistema sanitario. Il principale problema del vaccino, anche quando un ente prenota e acquista il numero giusto di dosi, è nella distribuzione, che inevitabilmente è burocratizzata e ha dei meccanismi complessi. Il dottor Alberto Fedele, nella scorsa intervista, ha assicurato che ci sarà un numero sufficiente di vaccini. LA CORSA CONTRO IL TEMPO E IL PROBLEMA DEI MEDICI DI BASE “In televisione e sui giornali dicono che i vaccini ci sono, ma in realtà non sono arrivati - spiega il medico di base Lucio Rugge - Dobbiamo stabilire delle priorità: chi vacciniamo prima? Un poliziotto o un anziano? Un’altra categoria da vaccinare è quella dei donatori di sangue. Dall’Asl ci avvisano che sono disponibili solo cento dosi per ogni medico. Come si fa? La gente se la prende con i medici di famiglia, che sono il presidio del territorio, ma noi aspettiamo l’Asl che deve fornirci tutto”. La situazione è delicatissima: è già cominciata la corsa contro il tempo. Il dottor Chiodo ha deciso di depositare un esposto in Procura e in Prefettura a garanzia dei medici e di tutti gli operatori della sanità: un atto di “autotutela”, perché la categoria non è stata convocata su un tavolo scientifico-statistico per individuare la platea delle persone da vaccinare e i tipi diversi di vaccini da fornire. Mancano linee guida e i criteri che dovrebbe dettare l’autorità sanitaria. “A breve arriverà il freddo e la vaccinazione per essere efficace ha bisogno di una decina di giorni: è una partita che si gioca sul tempo e che rischiamo di perdere. Il governo aveva promesso i vaccini antinfluenzali tra fine settembre e inizio ottobre. Oggi è stata abbassata la soglia per i vaccini gratuiti agli anziani (60 anni ndr) . Abbiamo un surplus di richieste e di aventi diritto a fronte di una fornitura di solo 100 vaccini a medico di base. Poi, ognuno ha bisogno del suo vaccino specifico: tetravalente (per i giovani, che può avere un diretto benefico anche sul covid), trivalente, trivalente adiuvato (una sostanza in più per gli anziani). Dicessero che non hanno i vaccini e che stanno prendendo tempo! Cosa dobbiamo fare noi appena esauriamo i cento disponibili? Cosa diremo ai nostri pazienti?”. ggorgoni@libero.it
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