Economia e lavoro 

Consiglio su ex Ilva, poche novità tante parole. Amati: “Nessuna conclusione”

 *Consiglio su ex Ilva, Amati: “Sei ore senza una conclusione. Spero in un decreto legge per tenere in funzione la fabbrica e attuare il Piano ambientale”*   “Sei ore di ...

 *Consiglio su ex Ilva, Amati: “Sei ore senza una conclusione. Spero in un decreto legge per tenere in funzione la fabbrica e attuare il Piano ambientale”*   “Sei ore di Consiglio senza raggiungere una conclusione, con una votazione su un qualsiasi documento per far capire ai pugliesi chi pensa cosa sulle ore difficili di Taranto e dell’ex Ilva. Eppure avevamo preso così sul serio l’appuntamento, predisponendo una mozione breve e chiara per dire ciò che la Puglia si aspetta dal Governo nazionale”.   Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, commentando la conclusione dei lavori del Consiglio regionale monotematico sulla questione ex Ilva.   “Il nostro documento, comunque depositato, propone di chiedere al Governo nazionale – come peraltro deliberato con un ordine del giorno dall’Assemblea nazionale del PD – di adottare al più presto ogni misura necessaria e urgente di carattere normativo e amministrativo per dare attuazione al Piano ambientale, per tutelare l’intera produzione dell’azienda (comprese le aree a caldo), le sue capacità tecnologiche e operative, i lavoratori diretti, dell’indotto, i fornitori e i processi di rafforzamento industriale”. Intervenendo in aula per presentare la mozione il Consigliere Amati ha affermato di “non credere che il diritto alla salute sia in concorrenza con quello al lavoro. Credo piuttosto – ha ribadito – che la salute venga prima e che questa priorità si afferma con l’attuazione del Piano ambientale, e non con arbitrarie petizioni di principio. Per questo motivo c’è bisogno, innanzitutto, di reintrodurre la protezione legale, che serve a garantire tranquillità a chiunque debba attuare il Piano ambientale e pure al solo scopo di chiuderla e metterla in sicurezza. La protezione legale non è un’esimente ma una norma, forse ridondante e comunque da introdurre per tutte le imprese, che riafferma il principio di colpevolezza dell’art. 27 della Costituzione, cioè che nessuno può essere punito per un evento non prevedibile, non evitabile e non calcolabile”. “Rimesse dunque in fila le questioni – ha concluso –, c’è la necessità di prendere una posizione chiara senza nascondersi dietro un fiume di parole”.

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