Il servizio, attivo dallo scorso 15 giugno, ha lo scopo di ricevere le segnalazioni e smistarle alle autorità competenti.
Continua l’attività del numero verde per la segnalazione dei reati ambientali in Puglia, giunto al suo secondo mese di segnalazioni e attivo fino al prossimo 15 settembre. Il servizio, attivo dallo scorso 15 giugno, ha lo scopo di fare da filtro: ricevere le segnalazioni e smistarle alle autorità competenti. Nei primi due mesi attività, i volontari che curano il progetto hanno trovato qualche difficoltà. Non tutti i comuni da cui giungono le segnalazioni si attivano per prenderle in carico dando la colpa al fatto di avere poco personale a disposizione. Altri invece, invertono le procedure di azione fino a farle cadere nel dimenticatoio.
Ecco alcuni esempi. Diciassette segnalazioni sono giunte dal comune di Trani e l’unico riscontro è stato inerente al provvedimento sulla spiaggia nudisti, preso in carico dalla polizia locale. Nessuna risposta è stata data invece, sulle segnalazioni inerenti a Marechiaro, Seconda Spiaggia, inquinamenti acustici e chiazze in mare.
Scendendo verso sud, abbiamo Otranto, dove sono state fatte dieci segnalazioni alle quali è stato risposto che il comando con i limiti di personale a disposizione cerca di essere presente ma sarebbe consigliabile inviare le segnalazioni al locale ufficio circondariale marittimo. Alla questione dei parcheggi selvaggi nei pressi delle zone balneari, la risposta è l’elevato numero di multe e all’affissione dell’ordinanza balneare errata e il conseguente controllo e provvedimento.
Ma sono ancora tanti i casi, come l’intervento presso un lido abusivo a Margherita di Savoia o il recupero da parte della capitaneria di porto di Termoli, di una batteria gettata in mare illegalmente. A Barletta è stata affissa un'ordinanza balneare sbagliata al posto della corretta.
Immagine di repertorio
Fonte: BariSette
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