Ambiente Brindisi 

L'emergenza rifiuti arriva in centro: largo Sciabiche come una discarica

Eccoci, purtroppo, ancora qui, a raccontare ciò che non si vorrebbe mai fare vedere in tema ambientale, di decoro, di decenza e, soprattutto, di civiltà. Solo un paio di giorni addi...

Eccoci, purtroppo, ancora qui, a raccontare ciò che non si vorrebbe mai fare vedere in tema ambientale, di decoro, di decenza e, soprattutto, di civiltà. Solo un paio di giorni addietro, la nostra redazione ha denunciato una discarica a cielo aperto nel rione Bozzano di Brindisi. Non più tardi di due mesi fa, invece, un’altra segnalazione ci è giunta per un divano e qualche rifiuto ‘di troppo’ lasciato in bella vista, a circa 100 metri dal sito odiernamente avvistato. E si spera anche l’ultimo… Ci ritroviamo ancora in via Largo Sciabiche, nel centro cittadino. Una zona suggestiva di Brindisi, in cui una anche semplicissima foto può diventare ‘la’ foto o addirittura, una cartolina. Vuoi per i bar, i pub, i ristoranti, le pizzerie, vuoi per la bellezza delle barche ormeggiate lungo il porto, sta di fatto che nei paraggi c’è molta affluenza di gente ed ora anche tanti rifiuti (come si evince dalle foto giunteci, ndr). Tanti cassonetti dell’immondizia strabordanti di rifiuti, molti dei anche sui marciapiedi. Come già reso noto in più occasioni, c’è stato uno sciopero dei netturbini, che ha creato non poche difficoltà in seno alla raccolta dei rifiuti. Già, c’è stato, però. Il tempo è al passato. Ora? Cosa giustifica tutto questo scempio ambientale e civile? E’ una questione che Polizia Municipale, addetti ai lavori e Comune dovrebbero prendere seriamente in considerazione. Lo debbono fare sia per la città in sé, affinchè si riprenda quella dignità persa in illo tempore, sia per le tante attività turistiche in loco (molti tavoli sono all’aperto e mangiare ‘nella immondizia’ non è che sia l’ambizione di tutti, ndr)e sia per una vera e propria questione di salute dei cittadini stessi. Con l’arrivo della bella stagione, l’aumento delle temperatura ed il sole cocente, il cattivo odore, senza voler esagerare ed essere catastrofici, diventa alquanto nauseabondo, arrecando disagi ai tanti fruitori dellaposto. Insomma, pare che i brindisini non vogliano uscire da quel cono d’ombra nel quale alcuni di loro hanno fatto sprofondare la città, con un modus vivendi decisamente discutibile. Tommaso Lamarina  

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