Cultura Brindisi 

Il Museo Faldetta si conferma fiore all’occhiello della cultura locale. Cinti: “Soddisfatti per obiettivi raggiunti”

Si è conclusa, nello scorso fine settimana, l’iniziativa culturale, promossa dal FAI – Delegazione di Brindisi, le ‘Giornate FAI di Primavera’, avente lo scopo di promuo...

Si è conclusa, nello scorso fine settimana, l’iniziativa culturale, promossa dal FAI – Delegazione di Brindisi, le ‘Giornate FAI di Primavera’, avente lo scopo di promuovere, per l’appunto, i beni culturali che l’intero territorio offre, troppo spesso, dimenticati e/o chiusi. Brindisi, sovente discriminata dai cittadini stessi, non sta certamente attraversando un periodo roseo, attesi soprattutto gli ultimi e gravissimi fatti di cronaca politica ed in prossimità delle elezioni di giugno, ma quando c’è di mezzo la cultura, la città è sempre attiva e ben propositiva nell’appoggiare iniziative di tal fatta. Ulteriori delucidazioni sull’evento appena trascorso ed anticipazioni sui nuovi ed interessanti progetti, le fornisce direttamente la dott.ssa Anna Cinti, presidente dell’associazione ‘Le Colonne’ e responsabile del Museo Archeologico Faldetta, da sempre promotrice, in prima persona, della cultura in città e particolarmente attenta a sensibilizzare soprattutto le future generazioni, affinchèinvestano su un territorio, da cui spesso si scappa. In primis, la Cinti tiene a specificare di essere onorata dell’attenzione e fiducia che il FAI ha riposto in lei ed, ovviamente, nel Museo Faldetta, perché sintomo di un lavoro certosino svolto fino a questo momento con modalità del tutto lodevoli ed anche innovative. “Sicuramente è stata una bella esperienza – ha affermato contenta e soddisfatta Anna Cinti – anche perché il FAI sposa i medesimi obiettivi dell’associazione ‘Le Colonne’. Le giornate del FAI sono state un successo (oltre 1.600 fruitori tra Brindisi, Mesagne e Francavilla Fontana, ndr) perché abbiamo ottenuto oltre 200 visitatori qui al Museo, ma la cosa bella è stata vedere tante persone venire anche da Lecce, incuriositi soprattutto di poter visitare la Casa di Virgilio. Ci auguriamo di essere presenti anche nelle prossime iniziative del FAI”. Anna Cinti è ancora più orgogliosa del variegato pubblico che visita il Museo, dai giovanissimi ai più anziani, senza prediligere l’una, piuttosto che l’altra generazione. Oramai, anche con le scuole, l’associazione ha generato una ottima sinergia, proponendosi come punto di riferimento per i cittadini, interessati ai vari eventi in programma. Attori protagonisti, oltre ai luoghi, sono stati gli studenti delle scuole medie e delle superiori, che lasciano intravedere un bagliore culturale maggiore rispetto al passato: “Solitamente – ha affermato un po’ ‘preoccupata’ – si punta il faro sul lato negativo di Brindisi, invece, Brindisi è ben altro. Basti vedere questi studenti che, ogni volta che ci sono queste iniziative, partecipano con entusiasmo. Per questo motivo ho puntato sui giovani, fin dall’inizio. Spero in un cambio di mentalità”. E’, senza ombra di dubbio, incoraggiante vedere bambini che si interessano al proprio territorio: ciò fa ben sperare per il futuro, magari più a colori, accantonando, così, quel grigiore che spesso traspare. Il Museo Faldetta, però, si tinge anche di rosa, ‘ospitando’, tra l’altro, una mostra di pittura dedicata interamente alla figura femminile, dall’età micenea fino ai giorni nostri: “Questa mostra – ha proseguito la presidente de ‘Le Colonne’ –è stata organizzata con la collaborazione della biblioteca arcivescovile ‘De Leo’, collaborazione che ci vede impegnati anche con altri progetti ancora in cantiere e che stiamo cercando di sviluppare. Abbiamo allestito questa mostra dedicata alla figura della donna nell’antichità tramite un percorso diacronico, dal periodo miceneo fino ai giorni nostri. E’ stato un lavoro duro, che ha richiesto tanti mesi di studio. Abbiamo anche fatto un percorso filologico, che ha visto la mia collaborazione, quella di Katiuscia Di Rocco (direttrice della biblioteca ‘De Leo’, ndr) e dell’archeologa leccese Laura Santovito. Quindi, insieme abbiamo portato avanti questo progetto, che sta andando molto bene. Infatti, quasi sicuramente sarà anche prorogato fino a dopo Pasqua, perché molte scuole vogliono venire in visita. Nella mostra, abbiamo esposto le ‘Cinquecentine’ della biblioteca arcivescovile ‘De Leo’, che parlano della figura della donna in epoca romana, ed abbiamo proposto una rilettura iconografica dei reperti femminili della collezione archeologica Faldetta”. Marzo: un mese ricco di iniziative, dunque, per una realtà museale in città. “Venerdì abbiamo anche presentato il progetto ‘Museo Per Tutti’ (verso la valorizzazione e l’educazione al patrimonio culturale, ndr) – ha ancora specificato la Cinti – realizzato con l’istituto liceo artistico di Brindisi, che durerà fino a giugno”. Ma la cultura non conosce festività, anzi. E’ proprio durante le stesse che l’affluenza aumenta. Infatti, come ha informatoAnna Cinti “il Museo Faldetta sarà aperto, come oramai ogni anno, anche per Pasqua e Pasquetta, a partire dalle 10:30-13:30 e dalle 16:30-19:30, per entrambi i giorni”. Oramai, aprile è alle porte e la stessa presidente Cinti designa quelle che sono le altre iniziative culturali: “Il 24-25-26 aprile saranno giornate dedicati alla città, con i ‘3 Giorni al Museo’. Il 24 vorremmo partecipare a ‘Inchiostri di Puglia’; il 25 vogliamo organizzare un percorso dedicato a Diòniso, dio del vino, e probabilmente ci sarà una degustazione di vini di una cantina; il 26 partecipiamo ad ‘Archeo Rete’, evento per l’apertura di chiese”. Obiettivo dichiarato, dunque, è proporre in città un evento al mese, proprio per promuovere la cultura nel territorio, affinché nulla venga gettato nel dimenticatoio ed al fine di far conoscere la città anche fuori dalle mura amiche. Brindisi è dei brindisini ed è giusto avere personaggi, al di là di ogni qualsivoglia schieramento politico, che tutelino la qualità culturale di ciò che ci circonda e di cui tutti noi siamo figli. D’altro canto, la cultura è l’unica ‘arma’usata ed usabile per combattere ignoranza e criminalità, che, purtroppo, spesso la fanno da padrona. Tommaso Lamarina  

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