Da Brindisi a Berlino, in uno dei più importanti convegni medici d'Europa, per illustrare i risultati ottenuti in 6 mesi di studio.
Non è un professore e, al momento, non ha neanche la laurea. Si chiama Valeria Spennati, ha 24 anni e stava per diventare una perfusionista, un tecnico addetto all’uso e alla gestione della macchina cuore-polmone nelle metodiche di circolazione extracorporea: in soldoni, colui che si occupa di far circolare il sangue durante un intervento chirurgico.
La vocazione, però, l'ha portata a cambiare percorso proprio quando il traguardo era a pochi passi: a due esami dal conseguimento della laurea necessaria a ottenere la qualifica di perfusionista all'università di Chieti ha abbandonato tutto e, a 21 anni, non senza timori e paure, si è trasferita a Roma dove si è iscritta al primo anno della facoltà di Medicina e Chirurgia, suo vero, grande, amore.
Ora è al terzo anno e, nel corso degli studi, Valeria si è ritagliata un posto a fianco di alcuni grandi studiosi che le hanno riconosciuto un ruolo negli studi, tanto da volerla al loro fianco a portare avanti ricerche e approfondimenti nel campo dell'anestesia e della rianimazione.
Col professor Federico Bilotta, docente dei corsi di anestesiologia alla Sapienza e un curriculum infinito di lavori e studi in tutto il mondo, dall'America all'India, Valeria, brindisina doc, ha condiviso una delle più belle esperienze professionali della sua carriera che, in realtà, deve ancora cominciare: tra maggio e giugno di quest'anno, la futura dottoressa Spennati ha fatto parte, in qualità di studiosa, di un'equipe composta da un manipolo di intellettuali che si sono radunati a Berlino, dove la 24enne laureanda ha esposto i risultati di uno studio durato 6 mesi e intitolato: “Spine surgery and blood loss: systematic review of clinical evidence”. Che in italiano dovrebbe suonare, più o meno, così: “Chirurgia spinale e perdita di sangue: una revisione sistematica delle prove cliniche”.
La 24enne ha esposto alla platea dei medici e degli intellettuali della medicina i risultati dei suoi studi condotti al fianco del professor Bilotta e gli sforzi profusi nei mesi passati le hanno permesso di stampigliare bello grande il suo nome sulle diapositive illustrate.
Il successo della presentazione è stato certificato dalla circostanza che alcuni studiosi portoghesi e israeliani hanno contattato la futura dottoressa per approfondire i risultati che lei ha portato a casa.
Ora, tra le sessioni di esami e le lezioni da seguire, la prossima tappa che sta per raggiungere è Londra, dove parteciperà a un altro grosso convegno medico.
In attesa della laurea e della specializzazione che arriveranno, la 24enne sta già dimostrando di aver trovato la sua strada: una strada che, si spera, possa riportarla a casa, a Brindisi, dove abbiamo sempre un gran bisogno di talenti in ambito medico per innalzare il livello della nostra offerta sanitaria.