Cronaca Latiano 

Nuovi particolari dalle indagini per l'omicidio del pensionato 63enne: cancellato il profilo Facebook della vittima

Il giorno dopo la cattura di Zakaria Ismaini, il 32enne marocchino residente a Catania accusato dell'omicidio di Cosimo Mastrogiovanni, pensionato 63enne originario di Oria e residente a Latiano, il c...

Il giorno dopo la cattura di Zakaria Ismaini, il 32enne marocchino residente a Catania accusato dell'omicidio di Cosimo Mastrogiovanni, pensionato 63enne originario di Oria e residente a Latiano, il cui cadavere è stato trovato carbonizzato nella sua villetta di contrada Fieu, lo scorso 13 novembre, emergono nuovi, inquietanti particolari che contribuiscono a rendere la vicenda, se possibile, ancora più terribile. Ismaini, dopo aver appiccato il fuoco che ha bruciato il pensionato mentre era ancora vivo, avrebbe portato via dalla sua abitazione, oltre all'automobile, una Hunday Atos, ritrovata a Barletta in uso a un connazionale del 32enne nel dicembre scorso, anche il pc della vittima. Il nordafricano avrebbe tentato di vendere il computer, sprovvisto di batteria, proprio durante il suo breve soggiorno a Barletta ma, prima di passare agli affari, avrebbe provveduto a cancellare l'account Facebook di Mastrogiovanni. Questo è lo scenario offerto dalla ricostruzione degli investigatori che hanno assicurato Ismaini, accusato anche dell'omicidio di una donna di 50 anni, Letizia Consoli, avvenuto lo scorso 7 febbraio a Catania, alla giustizia. La mossa del 32enne, sempre stando alle osservazioni degli inquirenti, sarebbe servita, nelle intenzioni del presunto assassino, a cancellare le tracce del suo passaggio in Puglia e del suo incontro col pensionato e a rivendere più facilmente il portatile rubato dopo aver commesso il crimine. I carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni sono venuti a conoscenza dell'esistenza del profilo Facebook di Mastrogiovanni grazie al confronto avuto col figlio Carmine che risiede a Taranto. Il 63enne deceduto non aveva contatti frequenti con figlio che sentiva solo sporadicamente al telefono o, appunto, online. Proprio internet è stata foriera di guai per il pensionato: Mastrogiovanni, infatti, è entrato in contatto con Ismaini sul web. Dopo alcuni scambi telefonici, seguenti quelli virtuali, i due uomini hanno deciso di incontrarsi e di rendere reale la loro conoscenza. Il 63enne, se la ricostruzione dei fatti fornita dagli investigatori dovesse trovare conferme, non poteva immaginare di andare incontro alla morte, ospitando a Latiano il nordafricano. Non si sa se il gesto del 32enne, sempre stando alla versione delle forze dell'ordine, sia stato premeditato: quel che è certo è che Ismaini, in caso di colpevolezza, ha usato contro la sua presunta vittima una crudeltà difficile anche da immaginare. L'attenzione posta ai dettagli, come cancellare il profilo Facebook della vittima, sottolinea anche la freddezza nel gestire la situazione. Purtroppo per lui, anche gli investigatori dei carabinieri e della Procura di Brindisi non si sono lasciati sfuggire quei piccoli particolari che, messi uno al fianco dell'altro, hanno portato alla costruzione di un solido castello accusatorio, fatto di prove e indizi molto ben assortiti e legati tra loro.

Potrebbeinteressarti